Ha lasciato la Sampdoria su una cima favolosa, Sergio Gasparin, ex direttore generale dei liguri, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di tuttob.com, per fare il suo punto sul campionato cadetto e le sue prime 21 giornate.
Il Torino guida la classifica. Come giudica il momento granata?
“Direi che dopo un girone di andata intero, il campionato esprime già i suoi valori rispetto alla classifica. Il Torino chiude meritatamente la prima parte della stagione in testa, per continuità di risultati e per una quadratura ed un’ossatura ben delineata della squadra e per una rosa che ha giocatori molto importanti nella zona nevralgica del campo, con ottime alternative, utilissime in un campionato molto lungo come quello di Bwin. Sono i favoriti per il primo posto”
Le concorrenti per la promozione diretta, secondo i pronostici iniziali, erano Torino, Padova e Sampdoria. Le ultime due, però, hanno spesso faticato, soprattutto quest’ultima…
“Il Torino assieme a Padova e Sampdoria era quello che godeva del favore del pronostico iniziale, soprattutto per gli sforzi economici fatti per comporre organici di prima grandezza, con obiettivi dichiarati sin dall’inizio. Due sono ancora in corsa: ovviamente il Torino, sul quale mi son soffermato, ed il Padova che ha scontato un mese non facile, nel quale sembrava aver perso il bandolo della matassa. Poi si è ripreso e l’exploit di Ascoli ha collaborato a dar tranquillità a tutto l’ambiente. A gennaio secondo me faranno di tutto per provare la risalita. Sulla Sampdoria non vorrei addentrarmi per ovvi motivi, ma è la grande delusione del campionato cadetto. Voglio, però, ricordare due squadre che si segnalano per essere le due grandi sorprese: Sassuolo, che ha alle spalle una proprietà generosissima, ingaggio di Missiroli docet e da questo punto è una lieta sorpresa in positivo, dopo qualche errore commesso lo scorso anno. La seconda che volevo citare, guidata da un ottimo tecnico, Mandorlini, è il Verona, che è sicuramente andato oltre le più rosee previsioni della vigilia ed è collocato con continuità nella parte alta della classifica. Il tutto è pienamente meritato, visto che ha dato dimostrazione di equilibrio e di organizzazione, che non manca agli scaligeri, bravi soprattutto a ribaltare partite che sembrano perse, come contro il Modena nell’ultimo match”
Come ultimo caso c’è il Novara, ovvero quello riguardante il doppio passaggio dalla Lega Pro alla A. Sembra che gli uomini di Mandorlini possano ripetere queste gesta. Entrambe con una struttura organica simile da una categoria all’altra: come si spiega questo “fenomeno”?
“Si, il paragone regge ed anche bene. Anche il Novara mantenne un’intelaiatura simile dalla Lega Pro alla A. Vero, però, che la Bwin ultimamente si sia livellata e non verso l’alto. Questo anche per colpa di una solidità economica non presente ovunque. Quando una squadra ha valori e un’onda del successo e dell’entusiasmo trova la spinta, soprattutto morale, per essere trascinata da caratteristiche già amalgamate in Lega Pro, è indubbiamente trascinata dalla favola che si vive con un entusiasmo particolare. Nel mercato, però, il Verona deve irrobustire le alternative”
Tra le sorprese citate prima ci sono il Sassuolo e il Verona. E il Pescara?
“Si, è una compagine che è in dubbio per me e risente molto del suo grande condottiero, Zeman. Nel senso che ha dato a questa squadra grande convinzione nei propri mezzi e freschezza atletica, oltre che un gioco molto offensivo. Ma lo stesso tecnico boemo dopo anni difficili trova nell’ambiente abruzzese le giuste coordinate per riuscire ad imprimere le sue idee di gioco, con alcuni giovani di immenso valore, soprattutto Insigne ed Immobile, che potranno distinguersi anche in A. Però la squadra risente dell’immenso sforzo atletico richiesto dal tecnico. Per me rimane ancora in dubbio, anche se ha le qualità per emergere, giocando il calcio più effervescente del campionato”
In mezzo c’è il Bari, che ha quasi gli stessi punti di distacco tra play-off e play out: alla luce di tutti i problemi societari, dove colloca il galletto?
“Sembra ovvio che dopo il distacco dei Matarrese si avvertono molti problemi. Bravo il tecnico e chi c’è dietro la squadra ad offrire certezze ai giocatori, nonostante ce ne siano poche. E, per quelle che sono le qualità della squadra, penso che sia una posizione che rispecchia le alternative. Non rischia molto, ma si può spingere poco avanti. Continue rimonte subite? Sono cose che possono capitare, soprattutto ad un gruppo giovane come questo. Se analizziamo la stagione dei biancorossi, però, mi vien da dire che terminerà il campionato più o meno li.”
Una delle più in forma, per le neo-promesse, è la Juve Stabia…
“Vero. Io l’ho vista in alcune occasioni e mi ha fatto un’ottima impressione. Tanti complimenti a Braglia, che aldilà dei valori singolari, ha mostrato grande carattere, cimentando la squadra alla perfezione in un campionato complesso e debbo dire che dopo i punti di penalizzazione ricevuti non era facile reagire così. La immaginiamo senza quei punti in meno?”
Girone di andata: sorpresa e delusione delle prime 21 giornate?
“La sorpresa la dividiamo tra Sassuolo e Verona, mentre la delusione, purtroppo, è la Sampdoria”
Tornando alla Sampdoria, l’involuzione è clamorosa: dalle partite in Champions ora si ritrova a patire “Marassi” anche in Bwin. Secondo lei a cosa è dovuto questo black-out?
“Io amo ricordare dal punto di vista statistico un dato, che è molto significativo. Non sempre i numeri sono eloquenti nel calcio, ma danno indicazioni precise. Ho lasciato i doriani il 20 dicembre 2011 ed eravamo quinti in classifica a 2 punti dalla Champions. Ciò che è successo dopo è sotto gli occhi di tutti”
Nessun commento:
Posta un commento