sabato 24 settembre 2011

Sassuolo-Bari 1-2, Undici personaggi in cerca di autore...

Vincere aut mori pugnando. Vincere o morire combattendo. Era questo ciò che doveva fare oggi il Bari in quel "Braglia", talismano di un'annata che sotto diversi profili non sembra essere partita nella maniera più giusta e comprensibile e che, con la vittoria odierna, porta diverse boccate di ossigeno in Via Torrebbella. Una vittoria importante, certo, ma dove va visto anche il bicchiere mezzo vuoto ed esaminare che due rigori non capitano tutti i sabati e che la prestazione, soprattutto atletica, ha reso un qualitativo ed uno spettacolo poco gradevole, che non permette e non deve permettere immaginari voli pindarici di un galletto che ha saputo comunque lottare. Passi avanti, però, rispetto all'inguardabile prova di sette giorni fa. Come dicevamo nel precedente editoriale servirebbe un Aristoteles (che non arriverà), ma che in gruppo dovranno imitare. Oggi il ruolo di protagonista è toccato a Marotta, finalmente sbloccatosi psicologicamente sotto la sua curva, vicina all'ex Lucchese.

domenica 18 settembre 2011

Bari-Nocerina 1-1, Torrente e (o è?) l'allenatore nel pallone...

Finisce 1-1, dunque, una gara che il Bari stava provando a controllare e rallegrare con qualche giocata sfiziosa e leziosa e che alla fine regala un punteggio che potrebbe stare addirittura stretto agli uomini di Auteri, consci di aver fallito 3-4 serie opportunità per affondare il colpo del k.o che avrebbe inserito più terrore nelle menti sprovvedute degli uomini in campo e di quel signore che era arrivato con tanta umiltà e dedizione e che sta iniziando a mancare di idee per un gioco sempre impacciato, ma soprattutto lento e prevedibile. Le fasce sono utilizzate poco e niente, quasi come degli splendidi fiori mai innaffiati dal padrone di casa pronto a preferire sempre quel minuscolo pezzetto di terra campagnola e sporca. centrale, che gli avversari concedono, ma solo per pochi secondi prima di incastrare la manovra. Il pallone fa un "tratto stradale" avanti-indietro, avanti-indietro e così via, quasi come fosse una patata bollente da scaraventare via il prima possibile per evitare incidenti di percorso in un "San Nicola" pieno di ostacoli da un anno, allorquando il Brescia diveniva vittima per l'ultima volta di un galletto che ha perso la sua cresta da un pezzo e che non riesce più a cantare, ma solo ad emettere fragili suoni ad intermittenza, come al minuto 31 quando De Paula si invola sulla fascia e serve al centro Rivas, che dopo aver ciccato il primo appuntamento con il pallone si fa coraggio per ribattere a rete e zittire i circa 1200 campani giunti in Puglia.