Visibilmente commosso per la città che gli ha dato i primi natali. Siamo un sito che parla di calcio, ma ad una settimana(4-11 Novembre) dalla tragedia di Genova, ci sembrava giusto parlarne, in esclusiva ai nostri microfoni con un genovese doc, Giampiero Ventura, tecnico del Torino che ha commentato la situazione ligure.
Genova: un disastro naturale. Cosa pensa dell'accaduto di quel terribile 4 novembre?
"C'è poco da pensare quando succedono queste cose. Qualsiasi cosa dica rischia di diventare banale. La cosa che mi viene spontanea è che sono sicuramente vicino ai familiari delle vittime, ma sono vicino soprattutto a chi ha perso tutto. C'è gente che ha perso, oltre le auto, la casa ed ogni bene. E bisogna, dunque, ripartire da zero. Al momento diventa una situazione davvero drammatica, per ciò che è successo. Io credo che già nel 70' Genova è stata in questa situazione. Una città distrutta, ma si sono tutti rimboccati le maniche e si è ricostruita una città più bella di prima. Poi è successo nuovamente. Oggi commentiamo una situazione quasi uguale. Tutti i cittadini vorranno rialzare la loro città e io faccio l'augurio più grande alla città per risalire. Non serve polemizzare con i "se si sarebbe potuto far qualcosa prima." Conta ciò che si può fare ora. Tutto ciò che è stato cancellato, va ricostruito"
Molte responsabilità sono cadute sulla Vincenzi, sindaco di Genova. Cosa pensa riguardo le contestazioni che l'autorità ligure ha subito?
"Ripeto, quando avvengono questi episodi, focalizzare i colpevoli diviene relativo. Di fronte ad una catastrofe di questo genere è inutile aggiungere carne a cuocere. Sarebbe l'ultima cosa da fare: bisogna lavorare e far tornare ai suoi splendori questa bellissima città"
Che messaggio vuole dare alle vittime e a tutta la popolazione ligure, visto che Genova non è stata l'unica colpita?
"Hai ragione. Parliamo di Genova, ma ci sono state altre zone colpite seriamente o altre regioni come Campania e Piemonte, che sono state a rischio, ma non come Genova. Che dire, badiamo al sodo. In Italia siamo criticati per molti motivi, ma quando c'è da tirare fuori l'aiuto c'è sempre qualcuno che è disponibile ad aiutare. Attraverso la solidarietà e la voglia dei giovani che stanno dando una mano per il piacere di essere d'aiuto, penso che si possa, non solo ricostruire la città, ma "ridare vita" alle persone che hanno perso tutto"
Ultima domanda: intende tornare a Genova in questo periodo complesso?
"Appena il tempo sorride. Qui è veramente poco, perché siamo perennemente o al campo o al ritiro. Sotto questo aspetto il calendario è infelice, ma non appena sarà possibile ritornerò sicuramente"
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