Energico, ma poco bello e concreto. In sintesi è il campionato del Bari, da cui ieri non ci si poteva davvero aspettare di più. Ma purtroppo le minime vittorie con Empoli, Livorno, Grosseto, Crotone & Co sembrano aver illuso la tifoseria biancorossa, in un cammino che la avrebbe voluta nei piani alti della classifica, ove staziona ancora. Per poco, verrebbe da dire, ma cercando di guardare il bicchiere mezzo pieno...
Una gara che ha visto le solite lacune e la solita gara dei biancorossi, ordinati nella prima frazione, dove a dir la verità hanno avuto due palle gol molto pericolose, ma poco concreti. Segno che l'attaccante reclamato in tre mesi di sessione estiva di mercato fa ancora magone, soprattutto alla luce delle opache prestazioni di Donati, De Paula e Bogliacino, potenzialmente punti cardine della squadra, ma praticamente inutili alla causa pugliese, stimolata dai giovani che cercano di imprimere la loro fresca mentalità, che ha già fruttato 20 punti (eliminamone già 2 per la penalizzazione del 17) importanti. Senza illudersi dei fantomatici play-off che potrebbero arrivare solo qualora arrivasse un centravanti degno della categoria (non che Marotta non lo sia) che regali gol assicurati (ma con tutta l'immaginazione, i supporters del galletto si mettessero l'anima in pace per la scarsa solidità economica). Non si tratta di una compagine in lotta per la promozione, nella speranza di esser smentiti, ma nemmeno di un gruppo allo sbando che si stia indirizzando verso la Lega Pro. Un pizzico di maggior equiliibrio, che un gol di Caputo in Maremma o una rete di Abbate al "San Nicola" non avrebbe dovuto spostare. Ma veniamo al match, che ha visto il galletto farsi vivo con Caputo nei primi 10 del primo tempo e nei secondi 15, anche se sterilmente, della ripresa. Centrocampo pulito, lottatore, ma troppo imperfetto. Solito attacco sterile da parte del galletto, che riesce a far salire, male, la squadra, che genera pericoli in poche circostanze. Il Verona, d'altro canto, ha giocato di rimessa, concludendo maggiormente in porta e spaventando in più circostanze Lamanna. La prima con un tiro deviato da Sini e respinto dall'estremo ex Gubbio, con Mareco in agguato che spedisce sul palo. Poi è Jorginho, a 10 dallo scadere, che con un tiro potente guadagna l'angolo da cui nascerà il gol vittoria di Abbate. Poi la solita timidezza di casa e la paura di sbagliare che non porta da nessuna parte. Le qualità non son molte, basta illusioni e che si lavori tanto per proseguire in maniera modesta questa stagione...senza infamia e senza lode
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