Un'eliminazione come quella maturata ieri dall'Inter brucia. Brucia per il modo e il tempo in cui è avvenuta, proprio nel momento peggiore, rischiando di risultare pesantemente decisiva anche per il campionato.
Psicologicamente può far male, Ranieri dovrà esser bravo a riprendere i ragazzi per cercare di chiudere la stagione con il passivo meno pesante: una qualificazione in Europa League.
In molti assegnano la stra-grande maggioranza delle colpe allo stesso tecnico. Riflettendoci, si possono veramente attribuire le colpe di tutto ciò al solo Ranieri (o del precedente allenatore Gasperini) se il duo Moratti-Branca vende Eto'o e lo sostituisce con l'arrivo dei vari Forlán, Zárate e Castaignos, praticamente ininfluenti per l'attacco neroazzurro? Sorvolando sull'acquisto di Forlán, ed il fatto che ha dovuto saltare la prima fase della Champions, non sarebbe stato necessario rimpolpare seriamente un reparto mediano scarno di corsa e sostanza, ma ricco solo di buone qualità tecniche, non coadiuvate dalla forza atletica?
Obiettivamente, Stankovic e Cambiasso hanno sempre meno gamba e, se i tre centrocampisti utili alla risalita si chiamano Poli (con tutto il rispetto per il giocatore, ma non è assolutamente abituato e adatto a reggere gare fondamentali come quella con l'OM, dopo aver vissuto una retrocessione cocente lo scorso anno), Guarín (inutilizzato per infortunio) e Palombo, reduce da un periodo non certo felice nel campionato cadetto, gli obiettivi prefissati non possono essere gli stessi degli ultimi anni.
Senza dimenticare che Ranieri aveva trovato, nel primo periodo invernale, una quadratura al cerchio, riuscendo a render Thiago Motta il collante fra difesa e attacco, in modo da attuare la doppia fase e permettere la rinascita dell'Inter, che sul finir del mercato ha ben pensato di complicare le cose al suo allenatore, senza rimpiazzare l'italo-brasiliano adeguatamente.
L'altro problema sorge da Sneijder. L'olandese può giocare solo ed unicamente come trequartista. Possibile che dall'estate la dirigenza non abbia compreso che per conservare il numero dieci neroazzurro si sarebbe dovuta costruire una squadra attorno a lui? L'Inter odierna riuscirebbe ad esser compatta con un 4-4-2, dove Sneijder non può rientrare nè come regista basso e men che meno come esterno (poca velocità palla al piede). Eppure Ranieri è lì, lotta, si commuove ad una semplice vittoria al "Bentegodi" dando l'anima per una causa che, per quest'anno, pare difficile da rialzare in piedi.
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