Memento audere semper. "Ricordati di osare sempre", avrà sicuramente detto Vincenzo Torrente negli spogliatoi in un momento più complesso del previsto. Due punti di penalizzazione giunti in fretta e furia in quel pomeriggio di ieri che il "Buon Matarrese" ha voluto rendere infernale ad una tifoseria stanca delle continue ingiustizie e sofferenze subite da una gestione che, probabilmente si è stancata di mantenere il club, ma che sta distruggendo le passioni di molti. Tuttavia la gara è stata preparata al meglio dal tecnico di Cetara, che riesce a distogliere l'attenzione dalla brusca situazione in cui vige il galletto, riuscendo a segnare al primo affondo, al minuto 7, quando un cross impeccabile di Mariano Bogliacino, ritrovato tecnicamente e psicolgicamente sulla linea mediana di centrocampo, trova Borghese, match-winner della gara, che stacca indisturbato e batte un Bardi incolpevole, ma autore di alcuni svarioni che potevano costar cara la pelle agli amaranto, sottomessi nei primi minuti in cui Bogliacino coadiuva perfettamente il lavoro di De Falco, tra i migliori in campo, a differenza di un Donati ancora in fase di recupero sulla forma atletica e tecnica; quando il capitano riuscirà a rilanciarsi, allora la mediana sarà preziosa e si potrà puntare sempre ad maiora. La difesa a 4 è impeccabile, con Crescenzi e Garofalo propositivi nella prima frazione e maggiormente limitati nella seconda, dove diminuisce anche il lavoro del gigante Borghese e di Claiton, anch'egli in gran forma. Rivas fa sentire di essere di un'altra categoria, offrendo falcate che impensieriscono non poco Salviato, costretto a ripiegare sempre ed a farsi aiutare dall'interno di centrocampo, messo allo sbaraglio dall'argentino, a tutto campo, per una gara lodevole terminata con qualche crampo. Marotta lavora in progress, riuscendo ad ingannare gli uomini di Novellino con movimenti preziosi, ma mai coordinati con la fase finale, vedi termine' tiro in porta', ancora lontano dalle dimensioni dell'ex Lucchese che riesce comunque a strappare gli applausi, meritati, degli addetti ai lavori. Avulso dal gioco De Paula, a dimostrazione che in qualsiasi posizione venga inserito, il brasiliano non rende.
Concediamo lui ancora qualche gara per riprendere il ritmo ed offrire lo spettacolo che aveva promesso dopo la gara con l'Albinoleffe, ove ha realizzato gli unici due squilli della sua stagione. Il Livorno parte molto basso ed attende, erroneamente, che il primo passo lo faccia il Bari. Passo sporadico, alla fine, compiuto dal duo B & B (Bogliacino e Borghese) che frutta la prima ed unica rete dell'incontro, comunque divertente e poco spezzettato. 3 minuti più tardi è ancora l'ex centrale del Gubbio a sfiorare la rete, vicina al riabbracciare Marotta al minuto 18, quando il centravanti sfrutta una distrazione di Miglionico, abile poi a salvare sulla linea la conclusione, che verrà ripetuta successivamente dallo stesso, Bardi si fa trovar pronto. Il Livorno trova le uniche due azioni pericolose con Rampi, ipnotizzato da Lamanna, e Dionisi che dopo aver vinto due, fortunosi, rimpalli riesce a battere a rete, trovando solo il no del palo esterno. Tutto questo tra il minuto 33 e 35 del primo tempo. Il mister campano azzecca tutti i cambi nella seconda parte di gara. Kopunek preleva Bogliacino, a corto di autonomia, e riesce ad intasare tutti gli spazi, dando il via a contropiedi buttati al vento clamorosamente. De Paula è inconsistente e sbaglia di tutto, con Defendi che trova spazio al posto dell'ex Chievo, riuscendo a dare un cambio di passo utile al respiro della squadra. Rivas ha i crampi, come detto in precedenza, e tocca a Ciccio Caputo, che, come segnalato da noi a maggior riprese, avrebbe bisogno di più spazio, meritato tra le altre cose, viste le pericolose incursioni che l'attaccante altamurano è riuscito a concedere in un finale dai pochi sussulti e dagli sterili attacchi toscani che scacciano via la penalizzazione prima che arrivasse, scacciano via gli incubi di un "San Nicola", che riaccoglie una vittoria dopo 370, lunghi e brutali giorni, annullando l'agonia di tre punti tra le mura amiche. "Si vis pacem para bellum", era il secondo imperativo latino da seguire. Se vuoi la pace prepara la guerra, è stata preparata alla perfezione, dunque, e che ci si goda, solo per pochi giorni, i tre punti. Gesta che vanno ripetute nella doppia trasferta calabrese (Crotone e Reggina) per cercare di conquistare almeno 4 punti dei 6 messi in palio. Per ottenere la pace....si continui a far guerra!
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