domenica 18 settembre 2011

Bari-Nocerina 1-1, Torrente e (o è?) l'allenatore nel pallone...

Finisce 1-1, dunque, una gara che il Bari stava provando a controllare e rallegrare con qualche giocata sfiziosa e leziosa e che alla fine regala un punteggio che potrebbe stare addirittura stretto agli uomini di Auteri, consci di aver fallito 3-4 serie opportunità per affondare il colpo del k.o che avrebbe inserito più terrore nelle menti sprovvedute degli uomini in campo e di quel signore che era arrivato con tanta umiltà e dedizione e che sta iniziando a mancare di idee per un gioco sempre impacciato, ma soprattutto lento e prevedibile. Le fasce sono utilizzate poco e niente, quasi come degli splendidi fiori mai innaffiati dal padrone di casa pronto a preferire sempre quel minuscolo pezzetto di terra campagnola e sporca. centrale, che gli avversari concedono, ma solo per pochi secondi prima di incastrare la manovra. Il pallone fa un "tratto stradale" avanti-indietro, avanti-indietro e così via, quasi come fosse una patata bollente da scaraventare via il prima possibile per evitare incidenti di percorso in un "San Nicola" pieno di ostacoli da un anno, allorquando il Brescia diveniva vittima per l'ultima volta di un galletto che ha perso la sua cresta da un pezzo e che non riesce più a cantare, ma solo ad emettere fragili suoni ad intermittenza, come al minuto 31 quando De Paula si invola sulla fascia e serve al centro Rivas, che dopo aver ciccato il primo appuntamento con il pallone si fa coraggio per ribattere a rete e zittire i circa 1200 campani giunti in Puglia.
Ma riavvolgiamo il nastro della sfida, con il tecnico di Cetara che opta per un cambio di uomini in avanti, con gli altri settori pienamente riconfermati ed oggi bocciati, specie la linea mediana composta da un confuso Donati, un dormiente Bogliacino ed un anonimo De Falco. Defendi e Rivas ai lati e De Paula al centro. La punta brasiliana non può convergere verso il centro, ma dirottare sulla fascia e le sue azioni solite non coincidono con la posizione tattica in cui viene collocato erroneamente. La Nocerina è più ordinata e ben messa in campo sotto il punto di vista della corsa, infaticabile De Liguori fra tutti, e della tecnica. Le azioni sono scolastiche e funzionanti spesso e volentieri, seguendo un credo che dovrebbe provare ad incollarsi anche la compagine biancorossa, sempre alla ricerca dello schema complesso, dispendioso di grosse energie e poco veloce. Il Bari, qualche contropiede escluso, è in balia degli avversari nel periodo coincidente fra il 20' e il 30', quando Garofalo fa partire l'azione che torna a far esultare l'argentino Rivas, molto discontinuo nei suoi standard predefiniti. La ripresa inizia sotto il segno del primo tempo, con i Torrente's boys pericolosi, ma non troppo. Esce Bogliacino ed entra Rivaldo, che prova a scuotere il terzetto mediano, ma il risultato non è meglio di quello ottenuto precedentemente l'uruguaiano, "surclassato" tra i peggiori dal Buon Max Donati, sempre macchinoso in fase di possesso ed immobile in quella di non. Un calciatore nel pallone, come il suo allenatore che probabilmente avrà come ispiratore un certo Oronzo Canà -alias- Lino Banfi e che decide di inserire Polenta per Rivas, difendendosi ancora di più in un momento complesso. Evidentemente l'ex Gubbio non crede nel motto dell'"attacco come miglior difesa", errando in toto. È Diego Farias a punire le disattenzioni dell'uomo con la fascia rossa che da trascinatore sta diventando un peso troppo complesso da trainare. La gara si chiude com gli assalti dei rossoneri, che non hanno assolutamente demeritato, anzi... Lasciamo quei punti di sospensione, interrogativi, nella speranza che si tramutino in certezze piacevoli e considerando che nella gara del sabato il rischio di portare 0 punti c'era tutto. Chiosa finale, dunque per il filtro di centrocampo, sula carta tra i migliori della categoria, ma adesso, sul campo, i peggiori. Riprendesse a funzionare in fretta, così come la mente di un tecnico che dovrà inventarsi qualche schema più decente, anche elementare, ma efficace per dimostrare a tutti che la squadra vale. Giudicheremo più in avanti, ma che si inizino a fare punti, anche stentati...in attesa di un Aristoteles, mister?

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