domenica 4 settembre 2011

Bari-Albinoleffe 2-3, è come un (Michael) Girasole, gira intorno a me. Sotto le note di Giorgia, crolla il galletto


Ha aperto la gara sotto i sorrisi generali e la gioia di tutti e l'ha chiusa con il rimpianto(dei suoi compagni) di aver sciupato l'essenziale per portare punti a casa. Di certo, però, non è colpa di Marcos Ariel De Paula se il Bari esce sconfitto dal terzo impegno ufficiale in campionato, contro un modesto Albinoleffe, che con 25-30 minuti ad alti livelli ammutolisce un galletto, la cui cresta va a direzione del vento, assente nel torrido clima barese di questo pomeriggio.
Ma, se da una parte imputiamo alla Lega l'orario ridicolo imposto per il 4 settembre(giustificando, dunque, gli uomini di Torrente), d'altro canto ci sembra giusto dire che i lombardi erano nelle stesse condizioni dei padroni di casa, che hanno comunque offerto spettacolo e in parte una buona gara, rovinata e distrutta da alcune disattenzioni che hanno cambiato l'epilogo della gara, che sembrava dovesse prendere una piega troppo profonda per gli uomini di Fortunato, bravi a cogliere la presunzione sciocca del Bari, affilato dalle invenzioni laterali di Foglio, distruttore della manovra biancorossa, in netta difficoltà sulle incursioni dell'azzurro entrato nella ripresa.

Andiamo, però, alla partita. Il tecnico di Cetara cambia solo la linea mediana: fuori Bogliacino, dentro Rivaldo. Per il resto l'undici di partenza è identico a quello che ha espugnato il "Braglia" di Modena. Fortunato risponde con Piccinni, Daffara, Bergamelli e Cristiano a proteggere la porta di Tomasig, battuta due volte, con Hetemaj, Previtali e Girasole in mezzo e Laner e Pacilli dietro l'unica punta Cocco. I fraseggi partono sotto ritmi blandi, che verranno incrementati con il trascorrere dei minuti. Passano due giri di orologio ed il legno trema su piazzato di testa di Borghese. Piano piano si macina campo, ma già si vede che qualcosa non gira come dovrebbe. Dove iniziamo? Dal solito lezioso e fumoso Forestieri, che non azzecca nemmeno un passaggio da un metro e che sotto porta si divora qualcosa di colossale, Garofalo torna timido e poco propositivo, mentre Borghese inizia a commettere qualche passo falso che terrorizza il San Nicola, riacceso, però, dopo le occasioni costruite da Bogliacino prima e da Forestieri poi, dalla prodezza balistica di De Paula. Siamo al 30esimo, quando Donati serve un filtrante, addomesticato perfettamente dall'ex Chievo che controlla, torna sul suo piede preferito, il sinistro, è con una staffilata regala il boato alla Nord. In termini di azioni la prima frazione si chiude il minuto successivo, quando Cocco non sfrutta un'uscita errata di Lamanna. Il pallone va fuori. Gli ultimi 15 minuti sono dediti al possesso palla del Bari, proficuo, che cerca spesso Marotta, nettamente più costruttivo delle prime due apparizioni. La ripresa non offre cambi, ma i Fortunato's boys che trovano i rimpalli di Claiton e Garofalo, simili all'azione in cui ci si è salvatio in extremis contro il Modena. All'ottavo il Bari  potrebbe chiudere il match con Forestieri che si invola, per poi rovinare tutto cadendo per terra: il pallone viene raccolto da Marotta che calcia a botta sicura, trovando pronto Tomasig. La legge del gol è chiara, e se martedi la vittima dello scritto si chiamava Modena, oggi il tutto si ritorce contro il Bari. Nulla di pericoloso, Donati gironzola per il campo e decide di tornare indietro, come un robot le cui pile si stanno iniziando a scaricare, per perdere palla ingenuamente. Ovvio e scontato che poi va commesso fallo per evitare che Lamanna sia battuto. L'arbitro non vede, ma il guardalinee si e Palazzino viene graziato dall'errore dal collega. Dal dischetto Cocco spiazza Lamanna. Spazio a Caputo, ma anche a Foglio, carico di dinamite per far esplodere la casetta del Bari, che con un acuto dello stesso altamurano si crea pericoloso. Ma sbilanciarsi troppo per trovare il raddoppio, porta lo svantaggio. Borghese e Claiton salgono sull'angolo battuto e nessuno resta in difesa. Se 2+2 fa 4, il risultato è che Foglio inventa per il neo-entrato Cissè che gela l'astronave di Renzo Piano, che fa il suo ingresso nel congelatore quando Girasole si invola sull'ennesimo contropiede ed in inferiorità numerica (espulso Bergamelli per doppia ammonizione qualche minuto prima) fa tris. Solitamente, come nel nostro stile, non commentiamo le decisioni arbitrali, ma Palazzino è entrato in netta confusione, specie quando nega un rigore sacrosanto per fallo di mano al Bari, che subisce 7 minuti più tardi la terza marcatura, sopra descritta. Al 90' Caputo divora un gol colossale, che avrebbe potuto rendere di fuoco gli ultimi minuti (diventano 6 di recupero), alla fine alimentati da De Paula, che trova il suggerimento di Rivaldo per battere l'estremo lombardo. Gli ultimi assalti regalano la patata bollente a Caputo, che tentenna troppo prima di battere a rete debolmente. Finisce cosi, ma può anche andar bene. Il gruppo è giovane e da imparare c'è tanto, in serie Bwin bisogna osservare e giocare la gara con la mente spalancata a 360 gradi, senza distrazioni o colpi di sole che a settembre si possono accettare, ma come errori da cui apprendere per farne tesoro, onde evitare altre batoste facenti male ai cuori dei supporters biancorossi. 4 punti in tre partite, ma ora attende la destinazione più complessa, Padova. L'importante sarà l'umiltà.

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