Stop. Fermati sul più bello, quasi come protagonisti in positivo in un bel sogno, interrotto da un meccanismo inspiegabile. La raccontiamo così la sconfitta del Bari al "Granillo", ma d'altronde c'era da aspettarsi una Reggina con gli artigli, grintosa e determinata dagli ultimi, pessimi, risultati giunti in campionato. Purtroppo gli uomini di Torrente, accompagnati da qualche errore di troppo, sicuramente evitabile, e da un pizzico di sfortuna, sono incappati nella serata sbagliata. Giocare ogni tre giorni non è stato d'aiuto alla compagine pugliese, ma ciò che conta in questo momento è la condizione e la mentalità con la quale si affronterà il prossimo match interno con l'Empoli, altro gruppo in cerca di riscatto.
Il tecnico di Cetara affronta la sfida con il solito modulo, coordinato (si fa per dire) da tre centrocampisti sulla carta dal qualitativo tecnico nettamente superiore, ma sul campo vere e proprie meteore che fanno comparsa in una scena di cattivo gusto. Senza l'orchestra, la banda non suona e fu così che venne a mancare il filtro mediano che collega ed interpone la doppia fase di gioco. De Paula è ancora inconsistente e non comprendiamo ancora perché non sia stato lui il sostituto per Defendi entrato dopo 20 minuti dallo start, al posto di un Rivas ricco di autonomia ed apparentemente in palla. Cosa, comunque, impercettibile del tutto dopo uno scorcio così piccolo di gara, impiantata sull'1-1 sino a quel momento. Dopo soli 5 giri di orologio, infatti, è un traversone sbagliato di Rizzato che, complice un errore clamoroso di Lamanna, buca la porta del Bari, il quale dopo aver attutito il colpo per qualche minuto, riesce a reagire con una perla di Marotta, che conferma le qualità tecniche che noi di pugliacalcio24.it abbiamo sempre protetto e difeso. Tuttavia il gol prolunga solo il tempo residuo del Bari, che continua a sbagliare tante trame di gioco per colpa di un Bogliacino da azzerare e resettare, poiché così non può proprio andare bene. Idem per capitan Donati, che continua ad aggrapparsi alla massa dei negativi. Ed è proprio da un loro disimpegno, coordinato da un altro cross di Rizzato e da un Ragusa molto ispirato, ma lasciato libero da un pessimo Claiton, che nasce il 2-1 calabrese, che taglia le gambe ad un Bari spento e poco lucido. La ripresa è tenuta viva da Caputo, che 4-5 volte riesce a dare i brividi alla difesa di casa, abile, poi, con Missiroli, a sfruttare l'ennesima fatalità di Donati, ad involarsi in contropiede e a servire il man of the match, Ragusa, che con una prima finta manda a sedere Borghese e con un tocco sotto batte Lamanna. Sterili attacchi, poi, non fruttano nemmeno il gol della bandiera, ma ciò che conta sarà ripartire da questa sconfitta, sanguinosa e logorante, ma d'insegnamento per un gruppo giovane e che dimostra sempre di esserci con l'impegno. Piccoli dati positivi che devono essere aggregati l'un l'altro per costruire un grande puzzle che dia grosse soddisfazioni. Il trucco sta nell'incastrare bene i pezzi...
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