editoriale di pugliacalcio24.it |
Un punto che allontana il galletto dalla zona play-off, distante di 5 punti, ma che lascia ben constatare che si tratti di un piccolo incidente di percorso, dovuto a diversi fattori, come l’aver disputato tre gare in sette giorni, di cui due in trasferta, specie l’ultima, dove per via della neve il viaggio è stato spezzettato e rivelatosi infinito. Dopo due gare ad alti livelli, per una compagine poco abituata al disputare sfide a distanza di poche ore, è evidentemente complesso mantenere il ritmo ed esprimersi a 360° secondo le proprie potenzialità. Come fatto dal Bari visto al “San Francesco”, volenteroso, creativo e spumeggiante nella prima frazione e apparso sottotono nella ripresa. Un normale calo fisiologico che non ridimensionerà la stagione di Torrente, che dopo aver ricevuto la sua dose carica di critiche piuttosto premature, sta iniziando a macinare punti importanti, nonostante le varie defezioni, oltre ad una tranquillità che, tra scommessopoli e varie vicissitudini, non vige. Ed allora tanto di cappello ad un tecnico che può mantenere vivi i sogni play-off dei tifosi, iniziando a costruire anche un bel gioco, interrotto oggi dalla stanchezza affiorata sempre più sulle gambe dei calciatori pugliesi, distinti nella prima frazione per un’ottima condizione atletica, e dalla voglia di una Nocerina troppo bisognosa di punti-salvezza e sostenuta da un pubblico passionale, che ha incitato dal primo all’ultimo istante di gara la propria squadra. Con poco ordine, tanti lanci lunghi e un Farias ispirato, è Merino a siglare il gol della risposta a Caputo, che dopo 33 minuti, aveva realizzato il settimo centro in campionato, rischiando di sfiorare l’ottavo colpaccio esterno. Se i molossi non sono capitolati nell’arco dei primi 45’, lo devono a Concetti, miracoloso su un destro a giro di Stoian, su una girata di Caputo ed un’altra opportunità capitata sui piedi del rumeno, sostituito a metà ripresa. Questa, infatti, sarà una delle sostituzioni che più turberanno alcuni tifosi, insieme all’inserimento finale di Bellomo per Forestieri. Cambi, però, assolutamente non privi di logica, visto che il numero venti biancorosso era addirittura in dubbio per la gara con il Padova, dove lo stava fermando qualche acciacco, che gli ha risparmiato gli ultimi minuti di gara in Campania. La stanchezza non è un fenomeno che capita ripetutamente, ma quando lo fa è una brutta bestia che rischia di sottrarre anche quel punto che può apparire stretto, ma che potrebbe diventar nullo. Ecco spiegata la sostituzione Bellomo-Forestieri, con quest’ultimo stremato dopo tanta corsa e una doppia fase effettuata brillantemente. La squadra c’è, bisogna lavorare sul cinismo, ma un pareggio contro una squadra spinta dall’eccessiva voglia di trovare punti, che alimentano, piano piano, una classifica deficitaria, al contrario di quella del Bari, a +13 dai play-out, ci può anche stare. Come ricorda il grande Sallustio, Faber est suae quisque fortunae. Ciascuno è artefice del proprio destino. A Bari conta questo, quel destino tanto nemico, che deve invertire la sua tendenza. Perché nulla è impossibile.
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