sabato 22 ottobre 2011

Juve Stabia-Bari 1-0, Merchiori decisivo? Non troppo, in fondo...

Brutto e impossibile. Modificando il titolo della celebre canzone di Gianna Nannini, descriviamo la prova che oggi il Bari ha offerto al “Romeo Menti” di Castellamare di Stabia, dove lo spettacolo è risultato orrendo, noioso e veramente di cattivo gusto. Ed inutile, dunque, ricorrere all’errore, clamoroso sottolineiamo, del direttore di gara che al 42esimo del primo tempo decide di assegnare un rigore inesistente ai padroni di casa. Tiro di cui se ne incaricherà Sau e che deciderà la sfida che in un modo o nell’altro gli uomini di Torrente (espulso) non hanno fatto niente per raddrizzare. Aggiungiamo anche che nella ripresa la partita avrebbe potuto volgere un passivo più pesante. Eppure, prima del fatal errore del direttore di gara, i pugliesi hanno avuto tre volte l’opportunità di passare in vantaggio, prima con due diagonali di Marotta e poi con un’iniziativa personale di un fantastico Forestieri, il quale sembra aver ritrovato lo smalto richiesto nel caldo agosto, quando l’argentino spiccava voli frenati ad inizio stagione, incubo per “El Topa” che sembra aver terminato il calvario di brutte gare.
Unica, magra, consolazione ad una pessima prova generale che rende scontenti tutti. Vorremmo portarvi ad una conclusione: se oggi i biancorossi sono usciti sconfitti non è colpa, totalmente, del signor Merchiori, che ha, sì, contribuito in maniera pesante ai tre punti stabiesi, ma non totalmente deciso l’andazzo della sfida, che in realtà ha regalato pochi altri sussulti. Solo e diciamo solo timide iniziative di un Bari che non può incolpare certo altri se De Paula è statico, inconsistente e sempre assente, con la mente e con i piedi. Non è colpa di persone esterne se Bogliacino è un ectoplasma, o se la difesa balbetta costantemente. Oggi il Bari ha perso meritatamente, ma ricevendo contro un’altra spinta ingiusta. Riassumiamola cosi, dando a Cesare quel che è di Cesare. E l’impressione non pare esser positiva, soprattutto alla luce del fatto che abbiamo sempre osservato, e poche volte ammirato, un gruppo incapace di reagire d’orgoglio alle ingiustizie o a dei semplici gol di svantaggio. Piccoli limiti che vanno colmati.
Chiosa finale con giustificazione dopo tante parole critiche nei confronti di tutti. Non era, alla fine, semplice far punti in un campo caldo e difficile da espugnare e soprattutto constatando che la testa di molti potrebbe essere alle vicissitudini societarie che colpiscono sempre da più vicino i giocatori, che rischiano di accusare il colpo. Riprendersi e non pensarci, Pescara prossimo obiettivo nella speranza che avvenga la svolta, che qualcosa cambi, poiché la situazione è più tragica del previsto e la gente non ce la fa proprio più. Basta!

Nessun commento:

Posta un commento